Filosofo polacco. Allievo di F. Brentano
a Vienna, ne assimilò il metodo e le fondamentali concezioni filosofiche
(Realismo, Oggettivismo, teoria della verità come corrispondenza),
riprese e sviluppate in
Idea e percezione (1892),
Sulla dottrina del
contenuto e dell'oggetto delle rappresentazioni (1894),
Immagini e
concetti (1898),
Scritti filosofici (1927),
Saggi (1938).
Docente presso l'università di Leopoli, da lui prese vita la cosiddetta
scuola di Leopoli-Varsavia, critica nei confronti dell'Irrazionalismo metafisico
dei romantici polacchi, nonché di ogni forma di psicologismo e
relativismo, da cui provennero i principali rappresentanti della filosofia
logico-analitica polacca, tra cui K. Ajdukiewicz, S. Leśniewski, J.
Łukaseiewicz, T. Kotarbiński, A. Tarski (Vienna 1866 - Leopoli
1938).